Associazione tra cambiamento precoce di peso e declino cognitivo nei pazienti con malattia di Parkinson
Lo scopo di questo studio osservazionale era quello di verificare se variazioni di peso precoci potessero influire negativamente sul declino cognitivo nei pazienti affetti da malattia di Parkinson.
Sono stati utilizzati i dati di 358 pazienti, tratti dalla Parkinson Progression Markers Initiative (ampio database ad accesso aperto contenente dati di oltre 50 cliniche situate in tutto il mondo, utili per accelerare le scoperte scientifiche su questa malattia). I pazienti sono stati sottoposti a visita neurologica comprendente la valutazione dei sintomi non-motori, tra cui aspetti neuropsichiatrici, quelli legati al sonno e i sintomi autonomici, per un massimo di 8 anni di follow-up. La funzione cognitiva è stata valutata utilizzando il Montreal Cognitive Assessment (MoCA) e altri test neuropsicologici per specifiche aree di interesse, come la memoria e il linguaggio. Inoltre è stato analizzato il cambiamento di peso (e di indice di massa corporea) nel tempo. In questo modo è stato possibile studiare l’associazione tra le variazioni di peso (in calo o in aumento) con l'evoluzione dei sintomi cognitivi.
I pazienti sono stati classificati in tre gruppi, in base alla presenza di: 1) perdita di peso (diminuzione di >3% del peso corporeo durante il primo anno, 98 soggetti); 2)mantenimento del peso (entro ±3%, 201 soggetti); 3) aumento di peso (aumento di >3%, 59 soggetti).
Il gruppo caratterizzato da un calo ponderale, ha mostrato un declino cognitivo generale significativamente più rapido rispetto al gruppo in cui i pazienti hanno mantenuto il peso.
Per quanto riguarda specifici aspetti (es. linguaggio, memoria), i soggetti che hanno avuto perdita di peso, hanno mostrato rispetto al gruppo di mantenimento del peso:
- un calo più marcato nei test in cui l’esaminatore chiede al soggetto di produrre quante più parole possibili appartenenti ad una categoria, come animali, marche, frutti,ecc…
- calo maggiore nei test di valutazione dell'ampiezza del magazzino lessicale, la capacità di accesso al lessico e l'organizzazione lessicale, ad esempio facendo dire quanti più vocaboli possibili con la stessa lettera iniziale.
- calo più evidente della capacità di alternare numeri e lettere, in odine crescente.
Al contrario, il gruppo caratterizzato da un aumento di peso ha mostrato un calo più lento nella capacità di mantenimento dell’attenzione, della velocità di elaborazione di un’informazione, della scansione visiva e della velocità motoria.
Da questo studio è possibile trarre che, in generale, la perdita di peso precoce si associa ad una progressione più rapida del declino delle funzioni cognitive globali e della funzione esecutiva nei pazienti con malattia di Parkinson, mentre l'aumento di peso precoce si caratterizza per una progressione più lenta del declino della velocità di elaborazione dei dati e della capacità attentiva.
CONSIGLIO NUTRIZIONALE
E’ importante che i pazienti siano sottoposti ad un monitoraggio nutrizionale precoce e costante, già dalle prime fasi di malattia, che possa scongiurare il rischio di un calo ponderale. Si consiglia quindi ai pazienti di monitorare il peso settimanalmente, riportandolo su un diario del peso, in modo da accorgersi precocemente di eventuali variazioni involontarie. Nel caso di calo del peso non volontaria, è importante rivolgersi ad un nutrizionista che possa valutare la situazione.
A cura delle dott.sse Valentina Ferri, Medico Dietologo e Michela Barichella, Medico Dietologo