Dieta mediterranea e malattia di Parkinson: una revisione sistematica e meta-analisi.
Negli ultimi anni, diversi studi hanno indagato l’influenza di alcune abitudini alimentari sul rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. Tra le diete più studiate c'è la dieta mediterranea, conosciuta per i suoi benefici sulla salute del cuore, ma ora sempre più spesso associata anche alla salute del cervello.
Questa dieta non si basa su un singolo alimento, ma su un insieme equilibrato di cibi che, nel loro insieme, sembrano agire in modo positivo sul nostro organismo. Si tratta di uno stile alimentare ricco di alimenti semplici e naturali: tanta frutta e verdura, cereali integrali, legumi, pesce, olio d’oliva e un consumo moderato di carne e latticini.
Una recente analisi ha esaminato 12 studi scientifici condotti su oltre 314.000 soggetti provenienti da diverse parti del mondo. I risultati sono molto interessanti: le persone che seguivano con costanza la dieta mediterranea avevano un rischio di sviluppare il Parkinson ridotto di circa il 25% rispetto a chi la seguiva in maniera scarsa o nulla. Il beneficio era ancora più evidente in coloro che mostravano i primi segnali della malattia (la cosiddetta fase "prodromica"), con una riduzione del rischio che arrivava fino al 37%. Anche l’età ha avuto un peso: chi aveva meno di 60 anni e seguiva la dieta mediterranea sembrava essere particolarmente protetto. Nei pazienti con diagnosi già definita di Parkinson, la riduzione del rischio era comunque significativa, attorno al 17%.
Questa ricerca si distingue per la sua ampiezza e solidità: ha incluso numerosi studi osservazionali e ha tenuto conto di fattori come età, peso e abitudini come il fumo. Tuttavia, presenta alcuni limiti:
- Non tutti gli studi utilizzano gli stessi criteri per definire l’aderenza alla dieta mediterranea.
- Alcuni studi non hanno considerato il consumo di caffeina, che potrebbe anch’essa influenzare il rischio di Parkinson.
- I risultati variavano da studio a studio, probabilmente per le differenze nella composizione della dieta mediterranea tra le varie regioni del mondo (Europa rispetto all’Asia, per esempio).
- Essendo per lo più osservazionali, gli studi non dimostrano un legame di causa-effetto con certezza.
COMMENTO NUTRIZIONALE
Cosa rende questa dieta così efficace?
La dieta mediterranea è ricca di vitamine (come A, B3, B12, C ed E), carotenoidi, polifenoli (contenuti ad esempio in frutti di bosco, olio d’oliva e vino rosso) e grassi buoni come gli omega-3. Tutte queste sostanze aiutano a:
- Ridurre le infiammazioni nel cervello
- Combattere lo stress ossidativo, un processo che danneggia le cellule
- Proteggere i neuroni dopaminergici, cioè le cellule nervose più colpite nel Parkinson
- Prevenire la formazione di proteine dannose come l’alfa-sinucleina
Inoltre, questa dieta influisce positivamente sul cosiddetto "asse intestino-cervello", favorendo la crescita di batteri intestinali buoni e riducendo quelli dannosi. Le fibre presenti negli alimenti aiutano a produrre acidi grassi a catena corta, che contrastano le infiammazioni e possono rallentare la progressione della malattia. Anche il corretto funzionamento dei mitocondri, le “centrali energetiche” delle cellule, è favorito da alimenti come olio d'oliva, noci e pesce ricco di omega-3, che aiutano a mantenere le cellule cerebrali attive e protette.
Seguire uno stile alimentare ispirato alla dieta mediterranea, ricco di frutta, verdura, legumi, pesce, olio d'oliva e cereali integrali, può essere un modo semplice, naturale ed efficace per proteggere il cervello, in particolare nelle fasi iniziali della malattia o addirittura prima che compaia. I risultati di questa ricerca suggeriscono che più si inizia presto, maggiori potrebbero essere i benefici.
Naturalmente, saranno necessari altri studi per confermare tutti questi effetti e capire meglio i meccanismi coinvolti, ma cambiare alimentazione resta una strategia alla portata di tutti, con pochi rischi e molti vantaggi. È un piccolo cambiamento che, giorno dopo giorno, potrebbe fare una grande differenza.
A cura di Serena Caronni, Biologa nutrizionista, e Michela Barichella, Medico dietologo
FONTE: Jiarui Zhao 1, Yuan Peng 2, Zhenfang Lin 3, Yulai Gong 4.Association between Mediterranean diet adherence and Parkinson's disease: a systematic review and meta-analysis. Review J Nutr Health Aging. 2025 Feb;29(2):100451.