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parkinson.it

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parkinson.it

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parkinson.it

Usato per decidere se il banner ID è stato chiuso e deve rimanere chiuso

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HTTP

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Meta Platforms, Inc.

Utilizzato da Facebook per recuperare l'identificativo dell'applicazione utilizzata

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HTTP

 

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lang

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Determina la lingua scelta del sito

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HTTP

1P_JAR

Google

Memorizza le preferenze di Google Maps e le informazioni dell’utente ogni volta che visita pagine web contenenti servizi di Google

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HTTP

 

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Registra dati statistici sul comportamento dei utenti sul sito web. Questi vengono utilizzati per l'analisi interna dall'operatore del sito.

1 giorno

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1 giorno

HTTP

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Google

Memorizza i dati sul tempo trascorso sul sito web e le relative sottopagine durante la sessione corrente.

1 giorno

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Utilizzato per inviare dati a Google Analytics in merito al dispositivo e al comportamento dell'utente. Tiene traccia dell'utente su dispositivi e canali di marketing.

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AnalyticsSyncHistory

LinkedIn

Utilizzato nel contesto della sincronizzazione dei dati con il servizio di analisi di terze parti.

29 giorni

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_ga

Google

Registra un ID univoco utilizzato per generare dati statistici su come il visitatore utilizza il sito internet.

2 anni

HTTP

_gat

Google

Utilizzato da Google Analytics per limitare la frequenza delle richieste

1 giorno

HTTP

_gid

Google

Registra un ID univoco utilizzato per generare dati statistici su come il visitatore utilizza il sito internet.

1 giorno

HTTP

_ga_#

Google

Utilizzato da Google Analytics per raccogliere dati sul numero di volte che un utente ha visitato il sito internet, oltre che le dati per la prima visita e la visita più recente.

2 anni

HTTP

OTZ

Google

Viene utilizzato da Google Analytics per tenere traccia delle informazioni sul traffico al sito Web

Sessione

HTTP

ANID, SIDCC, _Secure-APISID, _Secure-HSID, _Secure-SSID, SEARCH_SAMESITE, __Secure-3PAPISID, __Secure-3PSID

Google

Cookie utilizzati per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito da parte dei visitatori ogni volta che vengono visitate pagine web contenenti servizi di Google.

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HTTP

_cksk

Microsoft

Utilizzato da Microsoft Clarity per combinare le pagine viste da un utente in una singola sessione

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HTTP

 

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Utilizzato per tracciare i visitatori su più siti web, al fine di presentare annunci pubblicitari pertinenti in base alle preferenze del visitatore. Utilizzato dal motore di ricerca bing.com

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_uetsid_exp

Microsoft

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_uetvid

Microsoft

Utilizzato per tracciare i visitatori su più siti web, al fine di presentare annunci pubblicitari pertinenti in base alle preferenze del visitatore.

Persistente

HTML

_uetvid_exp

Microsoft

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Persistente

HTML

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Utilizzato ampiamente da Microsoft come ID utente univoco. Il cookie consente il tracciamento dell'utente tramite la sincronizzazione dell'ID sui vari domini di Microsoft.

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_clck

Microsoft

Memorizza un unico ID utente per Microsoft Clarity

1 anno

HTTP

__exponea_last_session_ping_timestamp__ 

Google

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Persistente

HTML

__exponea_last_session_start_timestamp__ 

Google

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Persistente

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IDE

Google

Utilizzato da Google DoubleClick per registrare e produrre resoconti sulle azioni dell'utente sul sito dopo aver visualizzato o cliccato una delle pubblicità dell'inserzionista al fine di misurare l'efficacia di una pubblicità e presentare pubblicità mirata all'utente.

1 anno

HTTP

pagead/landing

Google

Raccoglie dati sul comportamento dei visitatori da più siti web, al fine di presentare annunci pubblicitari più pertinenti. Ciò consente inoltre al sito web di limitare il numero di volte che un visitatore viene mostrato lo stesso annuncio.

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xnpe_#-#-#-#-# 

Google

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399 giorni

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fr

Meta Platforms, Inc.

Utilizzato da Facebook per fornire una serie di prodotti pubblicitari come offerte in tempo reale da inserzionisti terzi.

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tr

Meta Platforms, Inc.

Utilizzato da Facebook per fornire una serie di prodotti pubblicitari come offerte in tempo reale da inserzionisti terzi.

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ads/ga-audiences

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Usato da Google AdWords per reingaggiare visitatori propensi a convertirsi in clienti basandosi sul comportamento online in diversi siti.

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Google

Monitora se l'utente ha mostrato interesse per specifici prodotti o eventi su più siti web e rileva come l'utente naviga tra i siti. Viene usato per valutare le attività pubblicitarie e facilita il pagamento delle commissioni per il reindirizzamento tra i siti.

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Utilizzato dal servizio di social network LinkedIn per tracciare l'utilizzo di servizi integrati.

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LinkedIn

Utilizzato dal servizio di social network LinkedIn per tracciare l'utilizzo di servizi integrati.

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Raccoglie dati sul comportamento e l'interazione degli utenti, per ottimizzare il sito e rendere più rilevante la pubblicità mostrata.

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Utilizzato dal servizio di social network LinkedIn per tracciare l'utilizzo di servizi integrati.

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_fbp

Meta Platforms, Inc.

Utilizzato da Facebook per fornire una serie di prodotti pubblicitari come offerte in tempo reale da inserzionisti terzi.

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Utilizzato da Google AdSense per sperimentare l'efficacia pubblicitaria su tutti i siti web che utilizzano i loro servizi.

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Microsoft

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Raccoglie informazioni sul comportamento degli utenti su più siti web. Questa informazione è utilizzata al fine di ottimizzare la rilevanza della pubblicità.

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Registra un ID univoco per statistiche legate a quali video YouTube sono stati visualizzati dall'utente.

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Memorizza le preferenze del lettore video dell'utente usando il video YouTube incorporato

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yt-remote-cast-available

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Memorizza le preferenze del lettore video dell'utente usando il video YouTube incorporato

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yt-remote-cast-installed

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Memorizza le preferenze del lettore video dell'utente usando il video YouTube incorporato

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yt-remote-connected-devices

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Memorizza le preferenze del lettore video dell'utente usando il video YouTube incorporato

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yt-remote-device-id

YouTube

Memorizza le preferenze del lettore video dell'utente usando il video YouTube incorporato

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yt-remote-fast-check-period

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Memorizza le preferenze del lettore video dell'utente usando il video YouTube incorporato

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yt-remote-session-app

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Memorizza le preferenze del lettore video dell'utente usando il video YouTube incorporato

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yt-remote-session-name

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Memorizza le preferenze del lettore video dell'utente usando il video YouTube incorporato

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HTML

 

Sperimentazioni con cellule staminali mesenchimali autologhe nel Parkinson e parkinsonismi. A che punto siamo

pezzoli2.jpgIntervista al Prof Gianni Pezzoli, Direttore del Centro Parkinson ICP a Milano e Presidente AIP e della Fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson

JH:  Ho chiesto di intervistarla perché ricercatori coreani hanno appena pubblicato un lavoro in cui hanno ottenuto risultati positivi in pazienti affetti da MSA con le cellule staminali mesenchimali autologhe (MSC). Mi può spiegare esattamente che cosa sono?

GP:  Sono cellule che si trovano nel midollo osseo e che sono multipotenti ovvero possono trasformarsi in altri tipi di cellule, tra cui i neuroni. Inoltre, producono fattori di crescita che possono essere utilizzate da altre cellule in difficoltà. Si pensa che costituiscano un meccanismo di riparazione naturale del corpo perché in modelli animali è stato dimostrato che quando vi è una piccola lesione, per es. un piccolo ictus nel cervello, vengono immessi nel sangue e vanno ad accumularsi nella sede della lesione. Sono facili da raccogliere da un piccolo campione bioptico del midollo osseo (si fa un piccola puntura in corrispondenza dell’anca) e da coltivare in laboratorio. Inoltre, essendo del paziente stesso non danno adito a problemi etici e non creano problemi di rigetto.

JH:  Allora nelle malattie neurodegenerative MSC potrebbero funzionare sia prendendo il posto dei neuroni che sono venuti a mancare, sia aiutando quelli rimasti, ma ammalati ed in difficoltà

GP:  In realtà, noi riteniamo che sia molto più probabile che intervengano con i fattori di crescita, perché anche se si trasformassero in neuroni, non sarebbero in grado di riformare i circuiti nervosi andati perduti.

JH:  Mi ricordi anche che cosa è la malattia MSA

GP:  MSA sta per Multiple System Atrophy ovvero atrofia multisistemica.  Si tratta di un parkinsonismo, una malattia neurodegenerativa che somiglia alla malattia di Parkinson perché i malati presentano molti sintomi parkinsoniani, ma che in realtà è dovuta ad una patologia neurodegenerativa molto più estesa (ecco perché viene chiamata Multisistemica – interessamento di molti sistemi), che coinvolge, per esempio, anche il sistema nervoso autonomo che regola la pressione, la sudorazione e la frequenza cardiaca. È una patologia più grave della malattia di Parkinson che peggiora molto più in fretta. I ricercatori hanno trattato questi malati, perché così era più facile rendersi conto se la terapia rallentava la progressione della malattia oppure no.

JH:  Gli autori concludono proprio questo ovvero che la terapia a base di MSC permette di rallentare la progressione della malattia. Ma siamo sicuri che è proprio così?

GP:  Bisogna valutare questa affermazione con cautela. Tuttavia, al contrario degli studi precedenti, questo studio è stato condotto in maniera ineccepibile da punto di vista scientifico. Innanzitutto, i pazienti trattati con MSC sono stati confrontati con pazienti simili che venivano trattati con un placebo (infusione di acqua senza le cellule; il flacone era opportunamente ricoperto in modo che non si potesse vedere che la soluzione era limpida e non torbida come quella con MSC) in condizioni di doppia cecità ovvero  non solo i pazienti, ma anche i medici che dovevano valutare l’andamento dei pazienti non erano a conoscenza di chi era trattato con che cosa, in modo da rimuovere l’effetto inconscio di eventuali convincimenti personali.  Inoltre, i pazienti sono stati valutati non solo clinicamente tramite i punteggi UMSARS, che dipendono anche dalla valutazione personale del medico, ma anche tramite neuroimmagini che forniscono dati più obiettivi. Infine, i pazienti non erano moltissimi (33 in tutto), ma il numero era comunque sufficiente in base a considerazioni statistiche ed i risultati non evidenziano una tendenza, ma un dimezzamento del peggioramento di importanza clinica. In conclusione, i dati sono di buona qualità e convincenti. Naturalmente, la scienza si basa sulla riproducibilità del dato, per cui è importante che questi dati vengano confermati anche da altri centri

JH:  Ci sono altri studi in corso con MSC nel Parkinson e/o nei parkinsonismi?

GP:  Sono a conoscenza di uno studio in corso presso un ospedale militare cinese in pazienti affetti da malattia di Parkinson. E poi ci sarebbe il nostro studio in un altro parkinsonismo, la Paralisi Supranucleare Progressiva (PSP).

JH:  Perché parla al condizionale?

GP:  Perché noi abbiamo impostato lo studio e raggiunto un accordo con la Cell Factory (Fabbrica delle Cellule) ben due anni fa, ma non siamo ancora riusciti ad avviarla.  Trattandosi di una sperimentazione con le cellule staminali abbiamo dovuto chiedere l'autorizzazione all’Istituto Superiore di Sanità. Abbiamo avuto un incontro preliminare e ci hanno chiesto di dimostrare che MSC utilizzabili fossero presenti nel midollo osseo dei pazienti affetti da PSP. Abbiamo prelevato campioni di midollo osseo di tre pazienti ed abbiamo dimostrato non solo che le MSC c’erano, ma anche che era possibile indurle a proliferare in laboratorio ed a produrre il fattore di crescita BDNF. Ci hanno anche chiesto se vi era il rischio che le MSC, che non sono piccole, potessero formare grumi nel catetere con rischio di formazione di emboli. Abbiamo eseguito prove in laboratorio che hanno escluso questa possibilità. A questo punto abbiamo chiesto una autorizzazione formale, convinti che ci avrebbero dato l'autorizzazione. Invece ci hanno chiesto prove nell'animale che le MSC nell’encefalo non proliferino dando luogo a crescita tumorale. Studi di questo tipo richiedono mesi per la loro esecuzione. In ogni modo, il mese scorso abbiamo completato anche questi studi con successo: i ratti a cui sono state impiantate MSC di origine umana nella parte striata del cervello hanno presentato una crescita normale e l’autopsia non ha documentato alcuna proliferazione anormale.  

JH:  Allora adesso dovrebbero dare l’autorizzazione. Mi sembra di capire che fossero preoccupati per la sicurezza. Vi era motivo di esserlo?

GP:  Chiaramente è una terapia innovativa e bisogna procedere con cautela. Quando abbiamo presentato la domanda vi erano studi in aperto che documentavano la comparsa di piccole lesioni ischemiche dopo la somministrazione della terapia in alcuni pazienti, come è avvenuto anche in quest'ultimo studio, in cui addirittura un paziente ha presentato sintomi neurologici (contratture muscolari) per due giorni. Tuttavia, nel caso specifico PSP è una malattia neurodegenerativa che purtroppo porta al decesso in pochi anni (mediamente 8) e per la quale non vi è alcuna terapia curativa, per cui personalmente ritengo che il rischio sia giustificato.

JH:  Oltre ad essere il direttore del Centro Parkinson ICP a Milano Lei è anche il Presidente dell'Associazione Italiana Parkinsoniani. Che cosa dicono i pazienti?

GP:   I pazienti non vedono l'ora di sottoporsi alla terapia. Facciamo enormi sforzi per convincerli a non fare viaggi della speranza in paesi come la Cina, dove gli standard sanitari a cui siamo abituati non sono garantiti. In particolare, i tre pazienti sottoposti a prelievo di midollo osseo sono rimasti molto delusi. Il nostro protocollo di studio prevede, oltre alla valutazione dell'andamento di punteggi relativi alla gravità della malattia ed all’acquisizione di neuroimmagini, anche una sofisticata analisi computerizzata del cammino per la valutazione della funzione motoria. Per questo motivo possono essere reclutati solo pazienti in grado di stare in piedi e camminare un piccolo tratto. Ormai sono passati due anni e questi pazienti sono prevedibilmente peggiorati; sono in sedia a rotelle e quindi non rispettano più i criteri di inclusione. A questo punto, avendo già raccolto le loro MSC,  volevamo trattarli come “casi compassionevoli” fuori protocollo. Purtroppo il comitato etico ha ritenuto che, non essendo già disponibili dati clinici sulla efficacia e sicurezza della terapia a base di MSC, e non essendoci nemmeno l'autorizzazione alla sperimentazione da parte dell'Istituto Superiore di Sanità, non fosse possibile dare una autorizzazione neanche per questo.

JH:  Adesso questi dati ci sono. Professore, grazie per il tempo che mi dedicato. Le auguro che possa ottenere rapidamente l'autorizzazione alla sperimentazione e che confermi i risultati incoraggianti dei coreani.

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Un lascito testamentario per un futuro senza Parkinson